Edizione 2024

Il titolo fuori onda presuppone alcuni aspetti e ne evidenzia altri. Presuppone che una condizione felice di vita sia il frutto di un impegno intellettuale, fatto di confronto e di meditazione. E che questo impegno debba necessariamente esplicarsi nella ricerca di risposte non preconfezionate.

Le case sono inondate dalle trasmissioni televisive e le piazze si riempiono solo quando ci sono personaggi televisivi. Fuori onda invita a una ricerca, difficile, problematica, che esca da questo immaginario prefabbricato, da questa fabbrica verticale di idee, da un rilassamento tossico.

Però “Fuori onda” segnala anche un pericolo: non è sufficiente rovesciare meccanicamente ogni idea che si ritiene main stream, magari affidandosi a chi fa della disinformazione il proprio astuto mestiere. È necessario piuttosto un quotidiano esercizio sia culturale che spirituale. Quest’ultimo inteso come uno sforzo continuo di consapevolezza delle proprie emozioni.

Quindi la ricerca andrà nella direzione di un confronto con le conquiste dell’arte e della letteratura di tutti i tempi, con le scoperte della scienza, con i dati della geopolitica, con le correnti del pensiero spirituale di tutto il pianeta e di tutte le epoche.

Non è più il momento dei comodi pregiudizi… E la rivolta è prima di tutto contro la cappa di sorda disperazione che oggi, sempre di più, ci prende di fronte ai problemi collettivi e personali. Sarà una goccia nell’oceano ma è meglio che una goccia ci sia piuttosto che manchi.